Franz F L |
|
| I fiori vengono in dono e poi si dilatano una sorveglianza acuta li silenzia non stancarsi mai dei doni.
Il mondo è un dente strappato non chiedetemi perché io oggi abbia tanti anni la pioggia è sterile.
Puntando ai semi distrutti eri l'unione appassita che cercavo rubare il cuore d'un altro per poi servirsene.
La speranza è un danno forse definitivo le monete risuonano crude nel marmo della mano.
Convincevo il mostro ad appartarsi nelle stanze pulite d'un albergo immaginario v'erano nei boschi piccole vipere imbalsamate.
Mi truccai a prete della poesia ma ero morta alla vita le viscere che si perdono in un tafferuglio ne muori spazzato via dalla scienza.
Il mondo è sottile e piano: pochi elefanti vi girano, ottusi.
C'è come un dolore nella stanza, ed è superato in parte: ma vince il peso degli oggetti, il loro significare peso e perdita.
C'è come un rosso nell'albero, ma è l'arancione della base della lampada comprata in luoghi che non voglio ricordare perché anch'essi pesano.
Come nulla posso sapere della tua fame precise nel volere sono le stilizzate fontane può ben situarsi un rovescio d'un destino di uomini separati per obliquo rumore.
AMELIA ROSSELLI - DA "DOCUMENTO"
|
| |